La NASPI (disoccupazione) è sussidio statale per chi ha perso il lavoro. L’assegno di disoccupazione 2018 dell’Inps – Istituto Nazionale Previdenza Sociale – ci sarà anche per il nuovo anno solare. Il sostegno per tutti coloro i quali hanno perso il lavoro non per propria volontà avranno un sussidio statale. Ma qual è la durata e l’importo dell’assegno di disoccupazione 2018?
Ricordiamo che la conditio sine qua non per accedere a tale prestazione è che il rapporto non si sia interrotto con le dimissioni volontarie.
Assegno di disoccupazione 2018: la durata
-> Durata massima 24 mesi
La durata della Naspi 2018 varia a in base ai contributi versati negli ultimi 4 anni antecedenti alla data del licenziamento. La durata massima dell’indennità di disoccupazione è di 24 mesi.
Nello specifico la Naspi spetta per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, escludendo i periodi coperti da contributi figurativi che hanno già dato luogo al pagamento di prestazioni di disoccupazione precedenti.
Calcolo dell’importo Naspi
-> Importo massimo NASPI 1313,30 € LORDI
Estratto conto contributivo alla mano, si devono sommare tutti gli importi relativi alle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali percepite negli ultimi 4 anni, dividerle poi per il numero di settimane di contribuzione, e moltiplicare il risultato per il coefficiente 4,33.
- Se il risultato di tale calcolo dà un importo pari o inferiore a 1.195 euro: l’importo della NASPI cui si ha diritto è pari al 75%.
- Se il risultato dà un importo maggiore a 1.195 euro: alla quota del 75% va aggiunto un importo pari al 25% del differenziale tra la retribuzione mensile e il predetto importo.
Sistema contributivo
Attenzione al requisito contributivo: nei 4 anni precedenti alla disoccupazione bisogna aver maturato almeno 13 settimane di contribuzione e negli ultimi 12 mesi e 30 giornate di lavoro effettivo.
Ci sono dei casi in cui l’arco dei 30 giorni da prendere in esame, può essere ampliato come i periodi di:
- malattia e infortunio sul lavoro;
- cassa integrazione straordinaria ed ordinaria a zero ore;
- assenza per congedi e/o permessi 104;
- Congedo obbligatorio di maternità;
- Congedo parentale.
Nel calcolo dei contributi utili a fini Naspi, il lavoratore, può comprendere anche i contributi figurativi accreditati nei periodi di:
- maternità obbligatoria;
- congedo parentale, sempre se regolarmente indennizzato;
- astensione dal lavoro per malattia dei figli.
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